Un primario di oncologia siciliano ha viaggiato tre ore per garantire le cure a 18 pazienti in attesa
- Domenico Santangelo, primario di oncologia a Sciacca, ha viaggiato fino ad Agrigento per recuperare farmaci essenziali
- Il guasto alla “camera bianca” dell’ospedale aveva messo a rischio le terapie oncologiche
- Nonostante fosse in ferie, il medico è rientrato al lavoro per risolvere l’emergenza
Il gesto straordinario di un medico siciliano sta facendo il giro delle cronache nazionali. Il dottor Domenico Santangelo, primario del reparto di Oncologia dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Sciacca, ha percorso 180 chilometri in auto per garantire le terapie salvavita ai suoi pazienti. A causa di un guasto alla “camera bianca”, il locale sterile dove vengono preparati i farmaci antiblastici, 18 malati oncologici rischiavano di non ricevere le cure necessarie. Il primario, nonostante fosse in ferie, è tornato in servizio e ha deciso di recarsi personalmente all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento per ritirare le chemioterapie già preparate. “Non credo di aver fatto qualcosa di così straordinario, mi sono solo adoperato nell’interesse dei malati”, ha dichiarato con modestia il medico. La situazione era stata denunciata dal deputato regionale Carmelo Pace, che aveva evidenziato i disagi per i pazienti, alcuni dei quali costretti ad attendere fino a tarda sera per ricevere le terapie. L’Asp di Agrigento dispone di tre “camere bianche” in provincia, ma quella di Sciacca risulta momentaneamente inagibile, generando una “spola” quotidiana tra le due città. Il caso solleva interrogativi sulla gestione delle strutture sanitarie in Sicilia e sulla necessità di garantire continuità assistenziale ai pazienti oncologici.